L'identità culturale del bambino, che la scuola dell'infanzia é chiamata ad assumere come dato fondamentale di riferimento della sua progettualità, é composto da un complesso intreccio di influenze.
Le modalità dello sviluppo personale, inoltre, presentano dinamiche evolutive che possono non corrispondere ai passaggi formali fra le diverse istituzioni educative.
Ciò esige, da parte della scuola, la capacità di porsi in continuità e in complementarità con le esperienze che il bambino compie nei suoi vari ambiti di vita, mediandole culturalmente e collocandole in una prospettiva di sviluppo educativo.
Occorre, pertanto, prevedere un sistema di rapporti interattivi tra la scuola dell’infanzia e le altre istituzioni ad essa contigue, che la configura come contesto educativo e di apprendimento saldamente raccordato con tutte le esperienze e conoscenze precedenti, collaterali e successive del bambino. E' quindi necessario prestare attenzione alla coerenza degli stili educativi e dar luogo, in base a precisi criteri operativi e in direzione sia orizzontale che verticale, a raccordi che consentano alla scuola di fruire, secondo un proprio progetto pedagogico, delle risorse umane, culturali e didattiche, presenti nella famiglia e nel territorio, e di quelle messe a disposizione dagli enti locali, dalle associazioni e dalla comunità.
Appare, poi, pedagogicamente utile concordare modalità di organizzazione e di svolgimento delle attività didattiche e praticare scambi di informazioni e di esperienze fra i livelli immediatamente contigui di scuola, nel rispetto delle reciproche specificità.
Risultati concreti di raccordo possono venire perseguiti mediante le programmazioni educative e didattiche, il confronto e la verifica istituzionalmente preordinati fra i vari operatori professionali e fra questi e i genitori, l'organizzazione dei servizi ed il rapporto organico fra le scuole e le istituzioni del territorio.
Fra le condizioni essenziali per promuovere una effettiva continuità si evidenziano l'attenzione da riservare, in stretta collaborazione con le famiglie, all'accoglienza dei bambini, all'osservazione sistematica del comportamento, alla equilibrata formazione delle sezioni, alla flessibilità dei tempi, alla predisposizione degli spazi ed alla scansione delle attività.
Ugualmente opportuni possono essere i momenti di interazione con gli educatori dell'asilo nido, volti a predisporre occasioni di incontro e comuni modalità di osservazione del comportamento dei bambini.
Una particolare cura richiede la continuità con la scuola primaria, finalizzata al coordinamento dei curricoli degli anni ponte, alla comunicazione di informazioni utili sui bambini e sui percorsi didattici effettuati, alla connessione fra i rispettivi impianti metodologici e didattici ed alla eventuale organizzazione di attività comuni.
Uno strumento importante per realizzare queste prospettive é la programmazione coordinata di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione e verifica, accompagnata da momenti condivisi di formazione per gli insegnanti dei due gradi di scuola.
Le finalità della continuità educativa devono rispondere all’esigenza di garantire ad ogni bambino un percorso formativo unitario all’interno del sistema scolastico di base
( infanzia, primaria, secondaria di I° ).
La continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria é in particolare finalizzata al coordinamento dei curricoli degli anni ponte, alla comunicazione di informazioni sui bambini e sui percorsi didattici effettuati.
Ciò é reso possibile dall’organizzazione di attività comuni concordate tra insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria che accoglierà i bambini nel successivo anno scolastico.
- un momento di socializzazione, di scoperta di nuovi spazi, di conoscenza degli insegnanti,
- un momento di preparazione di semplici unità didattiche fini a se stesse, dunque slegate dalla programmazione,
deve anche essere intesa come momento di reale e proficua collaborazione tra gli insegnanti dei due ordini di scuola che intendono dare importanza alla centralità del bambino nel processo di insegnamento / apprendimento. Pertanto diventa determinante sia la condivisione di un progetto sia il confronto delle esperienze e delle competenze fra insegnanti. Ogni anno é opportuno intraprendere un percorso didattico/educativo in cui si propongano attività adatte allo sviluppo delle competenze:
- grafo motorie
- uditive
- visive
- percettive
- linguistiche
- Facilitare il passaggio di informazioni tra i due ordini di scuola
- Fornire agli insegnanti della scuola elementare elementi di conoscenza sulla scuola materna
- Fornire agli insegnanti della scuola materna elementi di conoscenza sulla scuola elementare
- Sviluppare le capacità grafo - motorie
- Promuovere una corretta organizzazione dello spazio grafico
- Sviluppare e potenziare le capacità uditive, visive, percettive, linguistiche
- Acquisire l’abilità di motricità fine relativa alla coordinazione oculo - manuale
CONTENUTI (esempi tipo)
1. Prove di scrittura spontanea rivolta ai bambini di 5 anni:
- disegno libero
- scrittura spontanea del proprio nome
- scrittura spontanea di ciò che é stato disegnato
2. Prove di scrittura: l’insegnante chiede ai bambini di scrivere come sono capaci alcune semplici parole ( mamma, papà, il nome di un compagno…)
3. Prove di lettura per vagliare la competenza metafonologica:
- Prove con supporto d’immagini
- Prove di lettura delle immagini
- Prova per vagliare quali codici linguistici o extralinguistici usa il bambino nell’individuare la parola (es. data una figura il bambino é invitato a scegliere la parola per lui corretta fra alcune proposte)
- Giochi sillabici
ATTIVITA’ (esempi tipo)
- Autoritratto accompagnato dal nome dei bambini scritto su un cartoncino in stampato maiuscolo visibile a distanza ogni autoritratto verrà appeso al muro.
- Costruzione della tombola dei nomi da utilizzare sia alla scuola dell’infanzia sia all’inizio della primaria
- Composizione e ricomposizione del proprio nome e di quello dei compagni utilizzando le letterine magnetiche e le lettere scritte su semplici cartoncini.
- Gioco delle caselle: riempimento delle caselle di varia lunghezza in verticale ed orizzontale utilizzando i nomi dei bambini.
- Scrittura del proprio nome rispetto alla direzionalità data.
- Gioco delle lettere.
- Gioco del memory.
- Gioco del "cosa manca": scrivere sul foglio alcuni nomi incompleti di lettere e chiedere di scrivere le lettere mancanti.
- Gioco della pesca: cartellini sparsi sul pavimento, tutti pescano un cartellino, lo leggono e lo nascondono dietro alla schiena; l’insegnante dice il nome di un bambino e chi possiede il cartellino corrispondente lo mostra ai compagni.
- Gioco "la coda del serpente": si scrivono su un foglio i nomi dei compagni uno attaccato all’altro in modo da formare una "coda del serpente". La consegna é: "Con un trattino stacca e dividi tutti i nomi".
- Giochi creativi: cruciverba, acrostici, anagrammi.